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domenica 1 maggio 2016

Saluto tutto ciò che mi arriva come un opportunità per un ulteriore crescita.

Amici cari vicini e lontani
eccoci di nuovo insieme e buona domenica a tutti.
Oggi non mi sento perfettamente in forma, questa notte non riuscivo a dormire per via di un forte mal di stomaco; ero stata con Luciano a cena da una mia cugina, le dovevo portare una collana che avevo rinfilato cambiando anche la chiusura. Ha preparato delle pizze, e abbiamo passato una bella serata. Tutto calmo tutto bene, apparentemente, ma quando sono andata a letto ecco arrivati dei forti dolori allo stomaco. Dopo due ore buone, sono corsa al bagno, vomitando a più non posso..... Chiaramente mi sono liberata, ed ho subito attribuito il tutto, non alla cena e relativa pizza, ma, qualcosa a livello psicosomatico che "non avevo digerito"! Mi sono addormentata con questo pensiero, e la mattina sono andata a consultare il libro della metamedicina, e dice: "Che cosa non riesco ad accogliere o rifiuto?" - "Che cosa mi ha nauseato o disgustato?" - "Qual'è la situazione che forse ho rifiutato"? Lampante come la luce del giorno...... ho subito collegato ciò che mi era successo il mattino, traendone le dovute conclusioni, imparando amaramente da questo episodio, ribadendo che "non esistono sbagli, ma solo esperienze". E' una lezione, necessaria per la mia crescita ed evoluzione.
Passiamo ad un altro argomento.
Lunedì 25 Aprile giorno della liberazione, a Venezia ricorreva la tradizione del "bocolo", e come ogni anno, Luciano, mi ha regalato una rosa rossa, come tradizione. Tale usanza, si dice, nasca da una leggenda.
A Venezia, nel giorno della festa di S. Marco il 25 Aprile, vige l'usanza da parte degli uomini di offrire alle donne di famiglia, in particolare fidanzate e mogli, un bocciolo di rosa rossa, in dialetto "bocolo".
 Ai tempi del Doge Maurizio Galbaio, una bionda fanciulla di nome Maria, figlia del tribuno realtino Angelo Partecipazio, si era fortemente innamorata di Tancredi, un trovatore assai valoroso e bello. Il sentimento dei due giovani era osteggiato dal padre, che non avrebbe permesso un tale matrimonio.
Maria, pertanto, chiese a Tancredi di andare a combattere contro gli arabi in Spagna con l'esercito di Carlo Magno e di coprirsi di gloria: così facendo, il padre non si sarebbe più opposto al loro amore. Tancredi partì e la fama delle sue gesti gloriose si sparse ben presto per il mondo. Un giorno, però, arrivarono a Venezia alcuni cavalieri Franchi guidati dal famoso Orlando; cercarono di Maria e le annunziarono la morte del prode trovatore. Era caduto a Roncisvalle sanguinante sopra un rosaio, ma prima di morire aveva colto un fiore e aveva pregato Orlando di volerlo portare alla sua amata. La fanciulla prese la rosa tinta ancora del sangue del suo Tancredi e restò chiusa nel suo dolore. Il giorno dopo, in cui ricorreva la festa di San  Marco, fu trovata morta con l'insanguinato fiore sul cuore. Da quella volta il bocciolo di rosa, simbolo dell'amore che sta per aprirsi alla vita e al sole, viene offerto alle donne nel giorno di San Marco. 
Anche per oggi non mi resta che mandarvi caldi abbracci di luce, un abbondanza di momenti felici, che la vita vi sorrida vostra sempre affezionatissima amica

                                                                              Nadia


sabato 23 aprile 2016

"La felicità non è qualcosa di già pronto. Proviene dalle nostre azioni". Dalai Lama

Amici cari vicini e lontani,
buon pomeriggio e ben ritrovati.
Pochi giorni fa, ho rivisto una amica che non vedevo da molto tempo; l'avevo allontanata perché ogni volta che la incontravo si lamentava "sempre"; mi è capitato questo, mi è successo quest'altro, mio marito non mi capisce, ho litigato con un collega ecc. ecc. Pensavo che avesse cambiato atteggiamento, modo di agire e pensare, dato che al nostro ultimo nostro incontro le avevo consigliato di "agire", di pensare in positivo allontanando le negatività nella sua vita cambiando anche il suo atteggiamento mentale. Ho aggiunto inoltre, smetti di lamentarti e datti una mossa. Passa all'azione, datti da fare, lamentarti non ti servirà a nulla, fai qualcosa, ma falla!!! Mi ha ringraziata moltissimo dicendo che avrebbe messo in pratica i miei consigli, ma quando l'ho rivista non era cambiato nulla, era rimasta nella sua lamentela di tutto ciò che non andava, anzi, la sua vita era diventata un vero sfacelo. Con calma e fermezza le ho detto: Non si può essere felici per caso o per sbaglio. C'è bisogno di lavoro, di impegno da parte tua. Invece di trovare delle scuse o continuare a lamentarti di quanto sia tu sia infelice o sfortunata, datti da fare per costruire la vita che hai sempre desiderato, permettimi ho aggiunto di darti alcuni consigli.
Comprendi cosa sia la felicità.
Definisci cosa rappresenta per te la felicità. Per te, non per gli altri. Quand'è che ti senti felice? Cosa fai, con chi sei? Rendi la felicità un obiettivo chiaro, in sintonia con i tuoi valori, i tuoi sogni le tue aspirazioni.
Elimina le negatività dalla tua vita.
Che cosa ti sta rendendo infelice? Impara a riconoscere ciò che ti allontana da pace, benessere e serenità. Sei circondata da persone negative? Individua i fattori che causano il tuo malessere e inizia a impegnarti per liberartene.
Cerca le cose positive nella tua vita.
Cosa c'è di positivo nella tua vita? Riscopri il gusto e il piacere di apprezzare quanto di bello c'è intorno già a te. Un amico, il cielo, il sole, la tua famiglia…. E impara a esserne riconoscente, a non dare per scontato ciò che oggi ti fa star bene.
Apprezza il momento presente.
Molto spesso ciò che davvero annichilisce la nostra energia positiva sono le nostre preoccupazioni per il futuro. Ma prova a cambiare visuale. La prospettiva migliore per essere felici è quella di concentrarti sul momento presente. Il presente ha tutte le meraviglie di cui hai bisogno. Perché soffermarti sulle cose che non puoi controllare?
Crea il tuo piano per essere felice.
Nel momento in cui riesci a individuare quei piccoli passi in grado di avvicinare una condizione di felicità è necessario iniziare un piano che ti consenta di perseguire con costanza i tuoi obiettivi. Fai in modo che ti sia ben chiaro il percorso da seguire e i passi da compiere per raggiungere il traguardo.
Inizia a dedicarti a ciò che ti fa stare bene.
Molte persone sognano in grande, ma fanno ben poco per realizzare i propri desideri, procrastinando i propri desideri. Avere un piano e sognare non è sufficiente. Per realizzare ciò che ci fa star bene davvero è necessario impegnarsi, con costanza e dedizione, ogni giorno. Ogni giorno un piccolo passo verso la meta. Inizia oggi. 
Ci siamo salutate con un forte abbraccio, e un a risentirci molto presto. Ai posteri l'ardua sentenza! Le auguro ogni bene sperando per il suo bene che metta in pratica ciò che le ho consigliato.
Non mi resta che salutare anche voi, vi mando come sempre caldi abbracci di luce, un abbondanza di momenti felici, che la vita vi sorrida vostra sempre affezionatissima amica

                                                                         Nadia
























sabato 16 aprile 2016

Consigli per riuscire a vivere la tua vita al meglio.

Amici cari vicini e lontani,
buon sabato pomeriggio; mercoledì pomeriggio, durante la meditazione settimanale, una persona del gruppo, ha parlato di paura..... paura di fallire, paura di non farcela ecc. ed io le ho citato una frase che mi colpì in pieno viso la prima volta che la sentii, ed è questa: "Un giorno la paura bussò alla porta, il coraggio si alzò e andò ad aprire e vide che non c'era nessuno". A buon intenditor poche parole.....
Ora vi chiedo: come state vivendo la vostra vita? Permettetemi quindi, di condividere con voi questi consigli, per poterne attingere, e proseguire nel vostro cammino.
Come stai vivendo la tua vita? Vorresti avere più libertà, più avventura e momento libero? Sappi che ogni giorno hai la possibilità di indirizzare i tuoi pensieri e le tue azioni verso i desideri e i sogni che finora hai lasciato riposare nel cassetto. Ecco alcuni consigli per riuscire a vivere la tua vita al meglio.
1) Crea una lista dei desideri, un elenco di cose che ti piacerebbe fare ed esperienze che vorresti vivere.
Inizia a lavorarci su. Il tempo su questa terra è limitato e un giorno potresti rimpiangere di non aver vissuto le esperienze che desideravi.
2) Stabilisci degli obiettivi e mettili per iscritto.
Stabilisci obiettivi con scadenze mensili, annuali, a 5 e 10 anni. Chiarisci a te stesso quali risultati intendi ottenere in ciascuna fase della tua vita e monitora costantemente i tuoi progressi.
3) Non vivere per gli altri.
Non scegliere il tuo percorso di vita in base alle aspettative degli altri, si tratti di tuoi genitori, di amici o della società in generale.
4) Vivi per gli altri.
Prenditi cura delle persone intorno a te, esprimi il tuo amore e manifesta in modo aperto e sincero i tuoi sentimenti verso coloro a cui tieni.
5) Focalizzati su ciò che puoi controllare.
Non arrovellarti su ciò che è al di fuori della tua portata. Agisci  su cui puoi avere un impatto e lascia andare tutto il resto.
6) Non lamentarti.
Se non sei soddisfatto di uno o più aspetti della tua vita, puoi scegliere di lamentarti, oppure puoi scegliere di darti da fare per realizzare dei cambiamenti. Qual è la tua scelta?
7) Non essere invidioso.
L'invidia è una emozione distruttiva. Impara a celebrare i successi degli altri.
8) Fallire è ok.
L'unico modo per essere al riparo dal fallimento è non provare mai nulla. Non aver paura di sbagliare…..  è attraverso gli errori che si arriva al successo.
9) Lascia stare il gossip.
Forse potrà piacere  e aiutarti a stare meglio, ma soltanto per poco. Nel lungo termine raccontare e giudicare le vicende degli altri alle loro spalle ti avvolgerà in una spirale di emozioni negative.
10) Ignora ciò che non puoi cambiare.
Non sprecare le tue energie fisiche e mentali focalizzandoti su situazioni o circostanze  rispetto a cui non hai possibilità di esercitare alcuna influenza.
11) Cambia le cose.
Puoi fare la differenza, nel momento in cui smetti di sottovalutarti.
12) Prenditi cura del tuo corpo.
Mangia in modo salutare, riposa a sufficienza, tieniti in forma.
13) Prenditi cura della tua mente.
Leggi libri di narrativa, saggi e approfondimenti, evita le riviste di gossip e l'abuso di giornali. Tieni la tua mente allenata e riduci al minimo il tempo che trascorri davanti la tv.
14) Pianifica il futuro, ma vivi nel presente.
E' importante risparmiare per future evenienze e pianificare gli impegni che verranno , ma è altrettanto importante non sacrificare del tutto il tuo presente. 
15) Vivi con consapevolezza.
Non condurre la tua esistenza con il pilota automatico, vivi invece con consapevolezza. Domandati sempre: "perché sto facendo questa cosa"? Se per troppi giorni non riesci a darti una risposta, allora è giunto il momento di adottare un cambiamento.
16) Affronta le tue paure.
Tutti noi, nell'ambito delle nostre esistenze, abbiamo dei timori e dei delle fobie che ci trattengono dal fare ciò che davvero desideriamo. Ignorare queste paure mantenendo il tuo senso di insoddisfazione o affrontarle con decisione e raggiungere i traguardi che ti sei fissato? La scelta è soltanto tua.
17) Continua a migliorarti.
Se non compi ogni giorno anche un piccolo passo per migliorare, i tuoi obiettivi rimarranno soltanto puntini sfocate lungo l'orizzonte delle tue giornate.
18) Smetti di cercare di compiacere a tutti.
Cercare di compiacere a tutti è la via più sicura per scontentare tutti e non compiere nulla di significativo per te stesso. 
19) Semplifica.
Meno sono le cose di cui hai bisogno, più felice sarai 
20) Accetta le critiche costruttive.
Sappiamo bene che quando qualcuno che ci critica sta cogliendo nel segno. Invece di innervosirti o indisporti, accogli queste critiche come una benedizione come un occasione preziosa per individuare le aree di crescita su cui devi lavorare per diventare una persona migliore.
21) Ricorda che presto o tardi morirai.
Il Dalai Lama sintetizza alla perfezione il concetto: fai in modo di non essere tra di loro che vivono come se non dovessero mai morire per poi morire senza aver mai vissuto veramente.

Anche per oggi ragazzi grazie di avermi seguito, siete molto cari e anche se non vi vedo e non vi conosco sento la vostra energia telepatica; come sempre vi mandi i miei più caldi abbracci di luce, un abbondanza di momenti felici, tanti sorrisi che la vita vi sorrida sempre vostra sempre affezionatissima amica

                                                              Nadia



Metafora della paura che bussò alla porta.......

sabato 9 aprile 2016

Il vaso di maionese e la tazzina di caffè.

Amici cari vicni e lontani,
buon sabato pomeriggio; è un bel pomeriggio la primavera si sente nell'aria, le giornate sono belle calde e profumate, gli alberi e i prati sono tutti in fiore, è bello e piacevole andare a camminare al mattino presto, avendo così il tempo per stare sola con me stessa e i miei pensieri gioiosi brillanti rosei e costruttivi, pensando alla giornata che mi sta davanti, assaporando ciò che di bello mi è accaduto nei giorni appena trascorsi, tipo giovedì pomeriggio dove ho iniziato un percorso di gruppo con otto persone, condotto da due persone straordinarie: Silvia e Bruno, i quali sono "Ricercatori Spirituali", ed "inseganti Heal Your Life". Lei già la conoscevo, l'altro l'ho conosciuto la sera del primo incontro, e devo dire che è stato amore a prima vista, nel senso che sono entrata subito in sintonia con lui, mi è piaciuto il suo modo di parlare di comunicare con tutti noi, con il cuore in mano; ho definito Bruno come un torrone, sì un torrone, duro fuori ma tenero dentro, una persona altamente qualificata che sa il fatto suo; sa come prenderti e come avvicinarsi a te. Quando sono uscita ho percepito il mondo con occhi diversi, e sopratutto quanto c'è ancora da scoprire da capire e da imparare, ma sopratutto, mettersi in gioco "far uscire emozioni sepolte nascoste accantonate" che se ne stanno lì buone buone......ma che fanno un GRAN MALE! Ed è qui che si tira fuori la forza e la deteminazione che serve per lasciar andare la zavorra che ci portiamo dietro, liberandoci del passato, imparando poi, a PERDONARE.  Grazie Silvia, grazie Bruno. Cito una frase vecchia e stravecchia: "la vecchia non voleva morire perchè aveva sempre qualcosa da imparare" ed è proprio vero, non che mi ritenga vecchia, per carità, sono estremamente felice dei miei 70 anni, ma mai dire basta, ho intrapreso vari percorsi di crescita da moltissimi anni, e continuerò fino alla fine dei miei giorni; durante le mie passeggiate tra i tanti fiori che vedo in giro, ho fotografato un "glicine" molto bello, il quale mi ha riportato alle primavere quando ero a scuola come insegnante e con i bambini facevamo dei grappoli di glicine che attaccavamo su dei rami sparsi per la scuola; ovviamente ne ho fotografato uno, lo troverete alla fine del blog.
Oltre questo, c'è sempre uno spazio per prendere un caffè con un amico, come stamattina che abbiamo preso un caffè con i miei amici Franco e Debora, e naturalmente Luciano.
Permettetemi ora, a proposito di caffè, voglio condividere questa "storia" del:
Vaso di maionese e la tazzina di caffè.
Quando ti sembra di gestire troppe cose nella vita, quando 24 ore in un giorno non sono abbastanza, ricordati del vaso della maionese e della tazzina di caffè.
Un professore stava davanti alla sua classe di filosofia e aveva davanti alcuni oggetti. Quando la classe incominciò a zittirsi, prese un barattolo di maionese vuoto e lo iniziò a riempire di palline da golf.
Chiese poi agli studenti se il barattolo fosse pieno e costoro risposero che lo era. Il professore prese allora un barattolo di ghiaia e lo rovesciò nel barattolo di maionese. Lo scosse leggermente e i sassolini si posizionarono negli spazi vuoti, tra le palline di golf.
Chiese di nuovo agli studenti se il barattolo fosse pieno e questi concordarono che lo era. Il professore prese allora una scatola di sabbia e la rovesciò, aggiungendola nel barattolo; ovviamente la sabbia si sparse ovunque all'interno.
Chiese ancora se il barattolo fosse pieno e gli studenti risposero con un unanime  "sì".
Il professore estrasse quindi la tazza di caffè sotto la cattedra e aggiunse il suo intero contenuto nel barattolo, andando così effettivamente a riempire gli spazi vuoti nella sabbia.
Gli studenti risero.
'Ora', disse il professore non appena la risata si fu placata, 'voglio che considerata questo barattolo come la Vita. Le palle da golf sono le cose importanti: la vostra famiglia, i vostri bambini,la vostra salute, i vostri amici e le cose per cui, se anche tutto il resto andasse perduto e solo queste rimanessero, la vostra vita continuerebbe ad essere piena.
I sassolini sono le altre cose che hanno importanza, come il vostro lavoro, la casa, la macchina…. La sabbia è tutto il resto: le piccole cose. Se voi metterete la nel barattolo la sabbia per prima, non ci sarà spazio per la ghiaia e nemmeno per le palline da golf. Lo stesso vale per la vita: se spendete tutto il vostro tempo  le vostre energie dietro le piccole cose, non avrete più spazio per le cose che sono importanti per voi. Prestate attenzione per le cose che sono indispensabili per la vostra felicità: giocate con i vostri bambini, godetevi la famiglia ed i genitori finché ci sono; portate il vostro compagno /a fuori a cena…. E non solo nelle occasioni importanti!
Dedicatevi a ciò che amate e alle passioni, tanto ci sarà sempre tempo per pulire la casa o fissare gli appuntamenti. Prendetevi cura per prima cosa delle palline di golf, le cose che contano davvero. Fissate le priorità…
Il resto è solo sabbia.
Uno degli studenti alzò la mano e chiese cosa rappresentasse il caffè. Il professore sorrise: 'Sono felice che tu l'abbia chiesto. Serve solo per mostrarvi che non importa quanto piena possa sembrare la vostra vita: ci sarà sempre spazio per un caffè con un amico. 
Spero vi sia piaciuta, mi sono dilungata un pò troppo, vogliate scusarmi; come sempre vi mando caldi abbracci di luce, un abbondanza di momenti felici, tanta felicità e che la vita vi sorrida vostra sempre affezionatissima amica

                                                                Nadia



























domenica 3 aprile 2016

Otto motivi per cui devi smettere di pensare troppo.

Amici cari vicini e lontani,
buona domenica e ben trovati. Finalmente dopo 5 mesi è ritornata la mia macchina; ieri pomeriggio sono andata con Luciano a riprendermela, non vi nascondo che ero un pò emozionata, beh è comprensibile, no!!!!! Mio fratello se ne è comprata una nuova, sono contenta per lui.
Prima siamo andati al parco con Clarissa la mia piccola pronipote, perchè i genitori hanno sistemato le tre figlie due con i nonni e una da mia sorella, e sono andati due giorni alle terme di Saturnia, e hanno fatto proprio bene.
Noi stasera andremo con altri amici a vedere uno spettacolo di cabaret con Luciano Lembo, vicino piazza di Spagna, sarà un bel divertimento.
Ma veniamo a cose più serie, oggi voglio condividere con voi "otto motivi per cui devi smettere di pensare troppo".

La mente umana ama essere attiva, pensiamo, pensiamo pensiamo. Costruiamo castelli in aria, elaboriamo le ipotesi più improbabili, fissandoci su questioni che già in partenza non hanno alcuna via d'uscita. Siamo sicuri che pensare tanto sia davvero la cosa migliore da fare? No, a volte pensare è assolutamente controproducente. Vediamo perché.

Pensare troppo non allieva il dolore, spesso anzi lo amplifica.
Pensare troppo a quanto di doloroso ci sia accaduto non costituisce un antidoto, quanto piuttosto un veleno lento e insidioso; questo non significa ignorare ciò che ci ha ferito ma vuol essere un esortazione a elaborare il dolore, prendendoci il tempo di  cui abbiamo bisogno, senza continuare ad arrovellarci il cervello su quanto accaduto.

Pensare troppo non ti aiuta ad avere tutto sotto controllo.
Ci piaccia o no, certe cose non sono mai sotto il nostro controllo, come determinare se domani ci sarà il sole o meno.

Pensare troppo ti spinge a focalizzarti più sul problema in sé che non sulle possibili soluzioni.
Il tempo e la pazienza ci offrono le migliori soluzioni di cui abbiamo bisogno. Non fermarti troppo sul problema, inizia invece a valutare le diverse opportunità e alternative che hai a disposizione. Piuttosto che lamentarti e affliggerti, dai libero sfogo alla tua fantasia e alla tua creatività.

Pensare troppo ti sottrae energia positiva..
Quando pensiamo troppo finiamo per lasciar prendere il sopravvento a paura,, risentimento, rabbia, preoccupazione e dubbi.

Pensare troppo ti fa apprezzare meno ciò che hai già.
Invece di pensare troppo a ciò che ti affligge, rivolgi la tua mente a quanto di bello c'è intorno a te: il sole, il cielo, un amico, un fratello, un fiore….

Pensare troppo aumenta le insicurezze.
Tutela la tua autostima e le tue sicurezze, non lasciare che la tua mente sia trascinata nel circolo vizioso di pensieri dannosi per il tuo equilibrio.

Pensare troppo ti spinge all'egocentrismo.
Finisce per esistere soltanto tu, con i tuoi bisogni, le tue preoccupazioni e i tuoi turbamenti.

Pensare troppo ti allontana dal momento presente.
"Più penserai, meno capirai". La sola realtà che ha una reale valenza è il momento presente. E' nel qui ed ora che devi provare ad essere felice. Pensare troppo ti porta a vivere nel domani o nel passato, mentre l'unico istante che conta è il presente.  Abbandona i pensieri che ti portano a rimuginare sul passato o a preoccuparti per il futuro e abbraccia invece la consapevolezza del momento presente.

Non mi resta che mandarvi caldi abbracci di luce, un abbondanza di momenti felici, tanta felicità che la vita vi sorrida tanti sorrisi vostra sempre affezionatissima amica

                                                                     Nadia


























sabato 26 marzo 2016

34 ROSE PER TUTTI I CADUTI DELLA STRAGE DI BRUXELLES.........















                   
Amici cari vicini e lontani,
BUONA PASQUA!!!!! Ci siamo anche quest'anno la Pasqua è arrivata, dal canto mio la sento nell'aria, c'è una vibrazione dentro e fuori di me, sono felice mi sento libera e pura come una libellula, la mia anima è piena di luce serenità gioia e armonia; poi accadono fatti di cronaca come quello recentissimo di Bruxelles e viene naturale lasciarsi invadere da emozioni terribili e dolorose. Capita a me, capita a tutti, ed in questi momenti difficili e dolorosi portiamo messaggi d'amore spazzando via l'odio. Dal canto mio manderò "luce bianca e preghiere" per tutti i deceduti e l'accaduto. Ma vi prego non lasciatevi prendere dalla paura e dall'odio, perché odio genere soltanto odio. Non è facile, ma il vero amore comincia da qui.

Riguardo alla nostra vita, impariamo a smettere di lamentarci.
Ogni volta che abbiamo la tentazione di lamentarci, dovremmo fermarci un attimo e chiederci se davvero vogliamo continuare a negare a noi stessi di essere gli unici responsabili di quello che accade nella nostra vita. Lamentarsi è un pretesto della nostra mente, una scusa per non prendere in mano le redini delle nostre azioni e agire in modo efficace di fronte a delle situazioni sfavorevoli. Come possiamo abbandonare questo tipo di atteggiamento che spesso si rivela controproducente soprattutto per noi? Il passo più importante per riuscire a smettere di lamentarci è quello di disconnetterci dai nostri pensieri negativi. L'atteggiamento più frequente di chi è solito lamentarsi è l'identificazione con i pensieri negativi. Possiamo quindi assumere la decisione consapevole di non identificarci con essi e sostituirli con pensieri e parole positivi.
Le parole guariscono, le parole infettano.
Le parole purificano, le parole inquinano.
Le parole inquinano, le parole incatenano.
Le parole nascono dai nostri pensieri.
Ecco alcune parole da eliminare:
-impossibile
-non posso
-ci proverò
-se solo
-ma
-comunque
-però
-è difficile
-dovrei
e ogni altra parola che ci porta a misurarci con gli altri, a giudicare o a condannare noi stessi e gli altri. Se ci accorgiamo di usare una di queste parole, limitiamoci a notare che è un semplice errore da correggere e scegliamo di non sentirci in colpa per il fatto che abbiamo sbagliato.
Ricordiamoci di essere sempre gentili con noi stessi. In fondo lamentarsi, dare la colpa a se stessi o a qualcun altro è solo una scusa per evitare le nostre responsabilità.

Domani Pasqua, chiaramente e come sempre saremo a pranzo da mia sorella Maria Pia e tutta la famiglia, e come tradizione prima di iniziare il pranzo, Sandro benedirà la tavola con acqua benedetta e un ramoscello di ulivo, tradizione tramandataci da papà Umberto, sempre con tanta emozione..... e il giorno dopo Pasquetta, staremo a casa di Debora e Franco con altri amici; sottinteso che in questi due giorni ognuno di noi porterà qualcosa di pronto, a me toccheranno le verdure.
Ragazzi miei giungano a tutti voi i miei più cari auguri di BUONA PASQUA anche alle rispettive famiglie, come sempre vi mando i miei più caldi abbracci di luce, un abbondanza di momenti felici, tanta felicità che la vita vi sorrida tanti sorrisi vostra sempre affezionatissima amica

                                                                             Nadia


 





   


 















domenica 20 marzo 2016

Preoccupati di ciò che pensano gli altri e sarai sempre loro prigioniero.

Amici cari vicini e lontani,
buon giorno a tutti e buona domenica delle Palme. Simbolicamente offro a tutti voi "un rametto di ulivo benedetto" in segno di pace e fratellanza.
Lo scorso blog vi avevo parlato di un cestino fatto con una saponetta ricoperta con nastrino di raso,  troverete in fondo una foto, sicuramente molti di voi lo conosceranno, ma ho il piacere condividerla con voi.

Ora, finiamo la storia Zen:

"Maestro" disse "mi dispiace. Non è possibile ricavare quello che chiedi. Magari sarei riuscito a ottenere due o tre monete d'argento, ma credo di non poter ingannare nessuno riguardo il vero valore dell'anello."
"Quello che hai detto è molto importante, giovane amico" rispose il maestro sorridendo. "Prima dobbiamo conoscere il vero valore dell'anello.
Rimonta a cavallo e vai dal gioielliere . Chi lo può sapere meglio di lui? Digli che vorresti vendergli l'anello e chiedigli quanto ti darebbe. Ma non importa quello che ti offre: non glielo vendere. E ritorna qui con il mio anello."
Il giovane riprese di nuovo a cavalcare.
Il gioielliere esaminò l'anello alla luce della lanterna, lo guardò con la lente, lo soppesò e disse al ragazzo:
"Dì al maestro, ragazzo, che se vuole vendere oggi stesso il suo anello, non posso dargli più di cinquantotto monete d'oro".
"Cinquantotto monete"? esclamò il giovane..
"Sì" rispose il gioielliere. "Lo so che avendo più tempo a disposizione potremmo ricavare circa settanta monete d'oro, ma se ha urgenza di vendere…"
Il giovane si precipitò dal maestro tutto emozionato a raccontargli l'accaduto.
"Siediti" disse il maestro dopo averlo ascoltato.
"Tu sei come quell'anello: un gioiello unico e prezioso.
E come tale puoi essere valutato soltanto da un vero esperto.
Perché pretendi che chiunque sia in grado di scoprire il tuo vero valore?"
E così dicendo si infilò di nuovo l'anello al mignolo della mano sinistra.

Vi è piaciuta? Bella vero? Inutile spiegarne il significato, "il vero valore di quanto valiamo è determinato da noi stessi e non da qualcuno che ci dica chi siamo".
E con questo vi auguro una buona giornata, carica di abbracci calorosi e pieni di luce, un abbondanza di momenti felici, tanti sorrisi, che la felicità vi sorrida vostra sempre affezionatissima amica

                                                             Nadia