eccoci di nuovo insieme e buona domenica a tutti.
Oggi non mi sento perfettamente in forma, questa notte non riuscivo a dormire per via di un forte mal di stomaco; ero stata con Luciano a cena da una mia cugina, le dovevo portare una collana che avevo rinfilato cambiando anche la chiusura. Ha preparato delle pizze, e abbiamo passato una bella serata. Tutto calmo tutto bene, apparentemente, ma quando sono andata a letto ecco arrivati dei forti dolori allo stomaco. Dopo due ore buone, sono corsa al bagno, vomitando a più non posso..... Chiaramente mi sono liberata, ed ho subito attribuito il tutto, non alla cena e relativa pizza, ma, qualcosa a livello psicosomatico che "non avevo digerito"! Mi sono addormentata con questo pensiero, e la mattina sono andata a consultare il libro della metamedicina, e dice: "Che cosa non riesco ad accogliere o rifiuto?" - "Che cosa mi ha nauseato o disgustato?" - "Qual'è la situazione che forse ho rifiutato"? Lampante come la luce del giorno...... ho subito collegato ciò che mi era successo il mattino, traendone le dovute conclusioni, imparando amaramente da questo episodio, ribadendo che "non esistono sbagli, ma solo esperienze". E' una lezione, necessaria per la mia crescita ed evoluzione.
Passiamo ad un altro argomento.
Lunedì 25 Aprile giorno della liberazione, a Venezia ricorreva la tradizione del "bocolo", e come ogni anno, Luciano, mi ha regalato una rosa rossa, come tradizione. Tale usanza, si dice, nasca da una leggenda.
A Venezia, nel giorno della
festa di S. Marco il 25 Aprile, vige l'usanza da parte degli uomini di offrire
alle donne di famiglia, in particolare fidanzate e mogli, un bocciolo di rosa
rossa, in dialetto "bocolo".
Ai tempi del Doge Maurizio Galbaio, una bionda fanciulla di
nome Maria, figlia del tribuno realtino Angelo Partecipazio, si era fortemente
innamorata di Tancredi, un trovatore assai valoroso e bello. Il sentimento dei
due giovani era osteggiato dal padre, che non avrebbe permesso un tale
matrimonio.
Maria, pertanto, chiese a
Tancredi di andare a combattere contro gli arabi in Spagna con l'esercito di
Carlo Magno e di coprirsi di gloria: così facendo, il padre non si sarebbe più
opposto al loro amore. Tancredi partì e la fama delle sue gesti gloriose si
sparse ben presto per il mondo. Un giorno, però, arrivarono a Venezia alcuni
cavalieri Franchi guidati dal famoso Orlando; cercarono di Maria e le
annunziarono la morte del prode trovatore. Era caduto a Roncisvalle
sanguinante sopra un rosaio, ma prima di morire aveva colto un fiore e aveva
pregato Orlando di volerlo portare alla sua amata. La fanciulla prese la rosa
tinta ancora del sangue del suo Tancredi e restò chiusa nel suo dolore. Il
giorno dopo, in cui ricorreva la festa di San
Marco, fu trovata morta con l'insanguinato fiore sul cuore. Da quella
volta il bocciolo di rosa, simbolo dell'amore che sta per aprirsi alla vita e
al sole, viene offerto alle donne nel giorno di San Marco.
Nadia
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