buon giorno a tutti e buon pomeriggio.
Ieri sera ho avuto a cena a casa mia, mia sorella mia cugina e i rispettivi mariti, e due nostre care amiche, rimaste vedove da poco tempo. Finalmente dopo vari tentativi sono riuscita a fare le famose "tigelle Modenesi", meglio conosciute come "crescentine-emiliane", avevo comprato anche lo stampo per cucinarle, e visto la mia determinazione e caparbietà prova e riprova, voilà, sono venute a dir poco speciali. Sono proprio soddisfatta. VITTORIO, visto ci sono riuscita!!!! Vittorio è il mio amico di Pavullo, e la moglie Maria Teresa mi dava consigli per il procedimento, dai e dai alla fine come si suol dire: chi la dura la vince, e ce l'ho fatta! Vittorio e Maria Teresa vi saluto caramente.
Ho preparato anche una gustosissima insalata di zucchine e carote tagliate alla iulien, con un apparecchio a spirale (troverete la foto in fondo al blog); ho unito dei pomodorini rossi tagliati a metà, olive verdi piccanti snocciolate, noci tritate, ovoline, olio (aceto facoltativo). Una vera squisitezza, ogni volta che la presento è un vero successo. Va preparata almeno 2-3 ore prima in modo che le verdure si amalgano bene tra di loro e senza sale, in quanto le olive sono saporite. La prima volta me la preparò la mia amica Gigliola quando andai a casa sua la prima volta, regalandomi in un secondo tempo questa "clessidra" come la chiamo io, e da allora è il mio cavallo di battaglia. Gigliola come vedi il tuo regalo va sempre molto forte, grazie a te faccio sempre bella figura! Potete mettere ingredienti a vostro piacimento, a voi la scelta....
Ora vorrei finire la storia dei tre alberi, iniziato il bolg precedente.
Passarono molti anni, circa
30, e un giorno infine, anche la vita del secondo albero cambiò. Era fuori, in
mezzo al mare, quando si scatenò una tempesta terribile. Il vento soffiava
violentemente e le onde erano talmente alte che la barchetta era persuasa di
affondare. Ma a quel punto accadde qualcosa di incredibile: uno degli uomini
che trasportava, si alzò. "Taci, calmati!" disse al vento e alle onde.
Ed essi obbedirono. Quando il secondo albero afferrò ciò che era accaduto,
anche il suo cuore si riempì di gioia. "I miei sogni si sono
realizzati" disse. "Non ho trasportato un grande esploratore, ma ho
trasportato il Creatore del cielo e della terra". Non molto tempo dopo,
anche la vita del terzo albero subì un cambiamento. Arrivò un falegname e lo
portò via. Con sua grande costernazione, però, non fu lavorato per farne
qualcosa di bello. Non ne fecero neppure qualcosa di utile. Invece, ne fu fatta
una grezza croce di legno. Questo è il tipo di croce sulla quale i soldati
crocifiggono i criminali. E in effetti fu trasportato sul luogo
dell'esecuzione. Là in cima ad una collina fu inchiodato sopra le sue travi un
nomo condannato a morte. Per la verità sarebbe dovuto essere il giorno più
brutto dell'albero, ma l'uomo inchiodato sulla croce non era un comune
criminale che doveva pagare le pene dei suoi delitti. Era un innocente, Gesù
Cristo, figlio di Dio che moriva per i peccati del mondo. E quando il terzo
albero capì ciò che era successo, il suo cuore esultò di gioia. "I miei
sogni sono realizzabili, disse. "Non diventerò l'albero più alto del
bosco, ma sarò la croce che farà pensare agli uomini e a Gesù Cristo.
Grazie per essere stati anche oggi con me, vi mando tanti caldi abbracci du luce, un abbondanza di momenti felici, che la vita vi sorrida tanti sorrisi vostra sempre affezionatissima amica
Nadia
Grazie per essere stati anche oggi con me, vi mando tanti caldi abbracci du luce, un abbondanza di momenti felici, che la vita vi sorrida tanti sorrisi vostra sempre affezionatissima amica
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