Amici cari vicini e lontani
buon giorno e buon giorno alla vita.
Sono appena rientrata dalla mia abituale passeggiata mattutina, ed eccomi qua con il nostro appuntamento settimanale. Grazie grazie grazie che con i vostri "mi piace", avete colorato ancora di più il mio blog..... permettetemi i ringraziare i miei parenti americani che mi seguono con vivo interesse: Arlene, Marti, Erin, Mauri, Marlen e Marcia, ora proseguiamo con la mia storia.....
Alle 20 dopo aver ballato tutto il pomeriggio da sola mi avviai all'avventura. Spesso preferivo essere sola, perchè non volevo persone antipatiche o noiose; stavo bene con me stessa, volevo solo divertirmi e basta. C'è da dire anche molto incosciente, ripeto amavo il rischio e l'avventura, nulla mi faceva paura, niente e nessuno poteva fermarmi, ero troppo determinata convinta e decisa; c'era solo un piccolo problema, la macchina era vecchia e cominciava a darmi dei seri problemi e ogni tanto faceva i capricci. Ma ero sicura di avercela fatta, anche perchè confidavo sul mio angelo custode che mi proteggeva, infatti andò tutto alla perfezione, ignara della grande svolta che mi aspettava dietro l'angolo.
Proprio vero, le cose arrivano quando meno te lo aspetti.
.....il modo in cui l'Universo si "è preso gioco di noi" per farci incontrare e tutti gli eventi e le coincidenze al di là di ogni immaginazione che si sono susseguiti dopo il nostro incontro.
Avevo saputo che c'erano due locali sulla via Casilina, il Tempio e il Marron Glacè; ero decisa ad andare al primo locale, non so perchè e per quale motivo, ma ero fermamente convinta a trovare quello. Domandavo a destra e a manca senza riuscire a trovarlo. Strada facendo avevo visto l'insegna del secondo locale, ma non ne volevo assolutamente sapere. Gira, gira, che ti rigira, si fecero le 22, e fui costretta ad andare al Marron Glacè. Entrai e che delusione?!?!? Era un capannone , fin qui niente di male, ma la gente..... persone campagnole, paesane.... come musica niente male, tre suonatori ed un cantante. Mi sedetti ad un tavolino libero senza togliermi il cappotto. "A Na', ma dove sei capitata"? mi dicevo! Non mi piaceva non mi piaceva non mi piaceva. Erano tutti accoppiati, c'era un uomo solo, al tavolino di fronte al mio. Conosceva tutti era un habitué della balera e le donne lo invitavano a ballare, dal momento che i loro mariti non ballavano, ed era l'unico uomo libero.
Io dal canto mio ero talmente arrabbiata, mi stringevo nel cappotto come se volessi proteggermi. Ero incollata alla sedia, non riuscivo nemmeno a muovermi. Una forza misteriosa mi tratteneva. Volevo andare alla cassa e farmi rimborsare il biglietto d'entrata, ma ero come paralizzata. Poi .....capii!!!
Continua...... Nell'augurarvi una settimana di gioia e positività, vi mando caldi abbracci di luce, un abbondanza di momenti felici, che la vita vi sorrida sempre, vostra affezionatissima amica
Nadia
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