Translate

sabato 2 dicembre 2017

Non sforzarti tanto le cose accadono quando meno te lo aspetti.

Amici cari vicini e lontani,
felice pomeriggio.Finalmente tolto il gesso non mi sembra vero, sto riprendendo a camminare, piano piano  perchè il piede è ancora gonfio, aiutandomi con un bastone, mi sento più sicura; Luciano è sempre vigile attento e premuroso, è proprio un marito adorabile, gentile cortese affettuoso. In questo periodo non mi ha lasciato un attimo, sempre presente, sopratutto ora che posso uscire e camminare con le mie gambe, mi segue passo passo. Che dire?!?!? sono fiera e orgogliosa di averlo come marito.
Dopo il divorzio dal primo marito, ovviamente ero sotto un treno; mia nipote mi scrisse una "lettera" in cui diceva: "Sorridi alla pagina del dolore, e quando l'avrai completata, ne troverai un'altra tutta bianca e sarà l'inizio di una nuova stagione". Da lì è ricominciata la mia risalita, (non sono mai pianta addosso), sono sempre andata avanti a testa alta; ho iniziato ad andare a ballare, cosa che mi piaceva moltissimo, ma, mai e poi mai pensavo di risposarmi, invece è ciò che è accaduto........
Avevo 42 anni e tutti i sabati e domeniche andavo a ballare, da sola o con qualche amica. Un pomeriggio, precisamente il 7 Aprile del 1990, ero sola, dopo esser stata in un garage dove si ballava con Fulvio che suonava la fisarmonica, per finire in bellezza la serata andai alla ricerca di un altro locale, sulla Casilina, abbastanza lontano da casa mia, all'avventura, sì proprio all'avventura, mi imbarcai e via...... cercavo due locali, il Tempio o il Marron Glacé. Gira gira che ti rigira, il primo locale non lo trovavo, ci sarò passata chissà quante volte davanti, ma non lo vedevo proprio, nel camminare con la macchina mi ero imbattuta nel secondo locale, ma non ne volevo sapere di entrare lì, mi ero incaponita sul primo locale. (Chissà perchè?!?!?!?) Continuavo a girare girare  girare, intanto si erano fatte le 22 passate, stanca e sfiduciata fui costretta a fermarmi al Marron Glacé, a malincuore e alquanto "contrariata" entrai..... ..che delusione, non mi piaceva!!!!!!...... Presi posto in un tavolino libero, dove davanti c'era un sig.re, solo e ballava con le donne presenti, a dir la verità erano loro che si auto invitavano, in quanto i mariti non ballavano; lui voleva invitarmi, ma avevo un muso lungo, non mi ero tolta nemmeno il cappotto, pensava che stessi aspettando qualcuno e mi avesse dato buca; ma dopo mezz'ora, vedendomi così sempre imbronciata, e non volendo più ballare con quella sig.ra, si alzò e venendomi vicino mi chiese: balli?...... stando seduta dietro al suo tavolino  controllava ogni mia mossa. (per lui fu colpo a prima vista). Io dal canto mio era come se fossi incollata a quella sedia, volevo andare via, pensando di farmi restituire i soldi del biglietto con un pretesto. Ma una forza "invisibile" mi teneva incollata su quella sedia. Per oggi mi fermo qui, prima di passare ai saluti voglio ringraziare tutti tutti voi lettori, conoscenti e da tutti le parti del mondo, per la vostra lettura; ci sentiamo alla prossima puntata, non mi resta che mandarvi caldi abbracci di luce, un abbondanza di momenti felici, che la vita vi sorrida vostra sempre affezionatissima amica


                                                                             Nadia





































Nessun commento:

Posta un commento