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sabato 16 dicembre 2017

Accendiamo la terza candela.

Amici cari vicini e lontani
buon pomeriggio.
Oggi siamo andati in giro per gli ultimi regali di Natale, a ordinare il pesce per la vigilia, perchè staremo tutti insieme appassionatamente a casa di Laura, mia nipote, con tutti gli altri membri della famiglia. Mi sono messa subito al computer perchè volevo pubblicare questo blog, in quanto domani sarà un'altra giornata piena di impegni e tante cose da finire.
Amici cari, siamo arrivati alla "terza candela" ed è chiamata la Candela della gioia e dei pastori, poiché furono i pastori ad adorare il Bambino Gesù e a diffondere la lieta novella.
Sono estremamente felice perchè l'avventure del mio piede è finalmente giunta al termine. Tolto anche il tutore, ora posso riprendere tutte le mie attività, camminare, cucinare, fare la spesa ecc; non ho bisogno di fare nessuna riabilitazione, solo qualche esercizio in casa, per far sgonfiare prima il piede, è stata dura ma ce l'ho fatta. Era proprio arrivato nella mia vita, questo incidente di percorso, importante per me, perchè avevo bisogno di sapere alcune cose in questo momento, capendo che avevo bisogno di un equilibrio dal punto di vista fisico, emozionale, mentale e spirituale, impegnandomi per migliorarmi. Possiamo imparare ogni giorno, in ogni momento in ogni situazione. La scuola della vita è la migliore di tutte: non si è mai troppo vecchi, troppo intelligenti per parteciparvi. E' ora di sviluppare e imparare le lezioni che l'università della vita ci impartisce. Ogni momento di crisi che si presenta nella vita ha lo scopo di farci crescere. Non ha importanza se non riusciamo a capire subito, perchè prima o po avverrà. Anche se a volte sembra non esserci fine alla sofferenza e non comprendiamo la ragione di ciò che ci accade, ci sarà un momento in cui diventeremo la luce che stavamo cercando e cominceremo a splendere dal di dentro. Ieri pomeriggio, durante la nostra solita meditazione, è arrivata profondità, silenzio, vuoto e pace; è stata una presenza nell'assenza, profondità di trovare amore oltre ogni esperienza, tornare alla libertà, nella quiete dei fondali dell'essere, non più da condizionamenti vari. Per me è stato come scalare le vette della comprensione e, una volta in cima, osservare e sentire attraverso il silenzio, nel vuoto più assoluto. Concludo con il dire: "rispettarci significa anche integrare parti di noi stessi che rifiutiamo". Ora voglio essere presente in tutto quello che faccio godendomi la vita. Dopo tutto, la vita è un viaggio, non una destinazione.
Ricorda che hai una sola vita da vivere: quella che stai vivendo in questo momento. VIVILA!
Ora passiamo ai saluti, come sempre vi mando caldi abbracci di luce, un abbondanza di momenti felici, che la vita vi sorrida, vostra sempre affezionatissima amica


                                                                               Nadia



































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