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sabato 9 dicembre 2017

Aspettando il Natale accendiamo la seconda candela d'Avvento.

Amici cari vicini e lontani,
buon pomeriggio. Mentre sono qui con voi, Luciano è alle prese con il presepe e l'albero di Natale. Quest'anno abbiamo tardato un pò, per via del mio piede, ho ripreso quasi tutte le mie attività, va molto molto meglio, il piede è molto più sgonfio, e posso dire che sto in via di guarigione. E' stata dura ma ce l'ho fatta, sono fiera di me stessa, sopratutto perchè ho capito il motivo di questo incidente di percorso. Come ho sempre sostenuto le cose non accadono mai per caso, c'è sempre un motivo ben preciso, ricordate la terza Legge della Spiritualità?!? "Ogni volta che succede qualcosa è il momento giusto", e così è stato.
Domani è la seconda domenica d'Avvento, quindi accendiamo la seconda candela. La seconda che candela, chiamata Candela di Betlemme, ci ricorda la piccola città in cui nacque il nostro Salvatore, candela della chiamata universale alla salvezza. La corona è composta da quattro candele che vengono accese man mano in ogni domenica d'avvento segnando il tempo, le quattro settimane, che separano dal Natale e della nascita di Gesù Bambino.
Ma ora torniamo al mio incontro con Luciano. Dopo avermi invitato a ballare, non mi ha più lasciata per tutta la sera, abbiamo ballato fino alla fine. Ovviamente il mio atteggiamento era cambiato repentinamente, parlando e riparlando. Mi ha detto che non era sposato, e abitava lì vicino. Erano due anni che abitava a Roma, viveva a Venezia con i genitori, trasferendosi con la famiglia. Aveva fatto amicizia con una sig.ra separata, e andavano a ballare insieme, e per compagnia e perchè non conoscendo le strade lei faceva da guida. Quella sera il destino ha voluto che lei non ci fosse, come se fosse tutto programmato dall'Universo, per facilitare il nostro incontro. Ma sappiamo benissimo "che il destino ci aspetta sulla strada che abbiamo scelto per evitarlo".
Quando ci siamo salutati, gli ho chiesto se mi accompagnava alla macchina aspettando che partissi, perchè essendo vecchia, faceva i capricci, dandoci appuntamento per l'indomani pomeriggio, e fu il primo di una lunga serie...... Gli avevo dato il numero di telefono e quando tornai a casa arrivò una sua telefonata da una cabina telefonica, gli dissi scherzando: "che avevi paura che ti avessi dato il numero sbagliato?" No rispose, volevo solo darti la buona notte!!!! Da allora è stato sempre un vederci tutti i sabati e domeniche, e andavamo chiaramente sempre a ballare, ogni volta in locali diversi.
Anche per oggi  i fermo qui, come sempre vi mando caldi abbracci di luce, un abbondanza di momenti felici, che la vita vi sorrida, vostra sempre affezionatissima amica

                                                       Nadia



















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